Visita dell’Ambasciatore alla Nuova Sede – Scuola Italiana Internazionale di Bucarest Aldo Moro
Qui a Bucarest, il 30 settembre, era programmato l’evento ufficiale per inaugurare la nuova sede della Scuola Italiana: Calea Dorobanti 39… Una festa coi fiocchi volevamo fare: insieme a ragazzi, famiglie, docenti e tutto lo staff della segreteria!
Ce la meritavamo anche: dopo il trasloco lampo dei primi di settembre, reso possibile dal provvidenziale intervento dell’avvocato Mario Antico che, con tempestiva solerzia, era riuscito ad intercettare un edificio nel centro di Bucarest che avrebbe ospitato la scuola italiana, tutti volevamo gustare insieme il successo di questo tentativo decisamente riuscito.
E invece la pandemia ci ha messo un’altra volta i bastoni tra le ruote: Bucarest da Martedì 28 è tornata zona rossa con ospedali e terapie intensive al collasso e misure di contenimento insufficienti a mantenere basso l’indice di contagio. È stata questa la ragione per cui il dottor Luigi Paccosi, presidente dell’Associatia Aldo Moro che appartiene alla rete di scuole Liberi di educare, ha dovuto rinunciare al viaggio già programmato proprio in vista dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede.
Che fare? La delusione amara pareva avere preso il sopravvento, ma il nuovo ambasciatore italiano, Sua Eccellenza Alfredo Maria Durante Mangoni, insediatosi di recente nella sede rumena, ha accolto comunque l’invito ad un incontro ristretto, in tono minore e nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid.
Così, intorno alle 18.00 di giovedì 30 settembre, l’ampio cortile della scuola ha accolto, l’ambasciatore accompagnato dalla consorte Eleonora, signora dotata di uno spiccato gusto per la cultura e di un appassionato interesse per l’esperienza educativa.
Sul primo gradino dell’elegante salone in legno situato all’ingresso dell’edificio, la dirigente, Tina Savoi, ha presentato ai soli docenti e allo staff della segreteria, il nuovo ambasciatore; ha espresso gratitudine per la sua decisione di volerci comunque incontrare insieme al desiderio di una proficua futura collaborazione; la scuola Italiana, ha detto la dirigente, fa la differenza rispetto ad altre realtà educative che, nella città di Bucarest, rappresentano il proprio paese di appartenenza: ciò che conta, più della forma, è l’ipotesi educativa che sempre deve sottendere un progetto e, la nostra scuola, ce l’ha: presenti in Romania da parecchi anni, siamo al servizio di famiglie e studenti, certi più che mai di avere metodo e contenuti efficaci per una educazione che sappia introdurre i nostri ragazzi alla realtà.
L’ambasciatore, nel suo intervento, ha confermato e sostenuto questo importante rilievo ponendo l’accento proprio sul valore pedagogico della scuola italiana che si innesta nella tradizione viva e pulsante del nostro Paese. Una scuola che deve essere il più possibile inclusiva perché di questo ha più che mai bisogno la Romania, così segnata dalla sua storia drammatica e travagliata.
Prima di concludere il breve intervento, l’ambasciatore ha detto inoltre di apprezzare il fatto che la nostra scuola porti il nome di Aldo Moro, lo statista rapito e ucciso dalle Brigate Rosse a Roma nel 1978: proprio questi valori incarnava la politica di Moro che si batteva con singolare apertura per dare spazio alle nuove generazioni sui banchi dell’università e non solo! “Frequentavo la terza media” ha ricordato l’ambasciatore “ed ho una memoria lucida di quei giorni che tragicamente segnarono l’inizio, per la storia Italiana, degli anni di piombo”.
Ora aspettiamo di poter rinnovare prossimamente l`empatia e la forza comunicativa dell`avvio dell`anno scolastico, insieme a tutte le componenti scolastiche per condividere, con famiglie e studenti, l’entusiasmo e la ricchezza di questa esperienza feconda di umanità e imprescindibile risorsa per la vita delle nostre persone.